A New Beginning recensione del primo gioco ecologista

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L’ecologia, il rispetto dell’ambiente, il rispetto degli altri e, in generale, qualsiasi videogioco contenga al proprio interno tematiche quali quella ambientalista o umanitaria, in qualsiasi declinazione volessimo intenderla, non hai mai ottenuto un grande successo.

Esempi eclatanti, però, di come la tematica in questione possa rivestire un ruolo non soltanto secondario all’interno della trama principale, bensì possa essa stessa divenire trama fondamentale, ve ne sono parecchi, quali Fate of the World (nel quale decidere se salvare o distruggere il mondo) o CityOne (la versione “reale” di Sim City).

Seguendo questa, seppur breve, tradizione, Daedalic Entertainment ha deciso di sviluppare A New Beginning, avventura grafica che dell’ecologia, ovviamente  sapientemente affiancata a ben più modaiole tematiche (viaggio nel tempo, fine del mondo) fa il proprio costante punto di riferimento.

TRAMA


La trama di A New Beginning, e questo è un punto forte della Daedalic, è quanto mai semplice ma tuttavia avvincente, capace di coinvolgere, in brevissimo tempo, persino il più scettico o il più inesperto dei giocatori.

Tutto comincia nel 2500. In quest’epoca, infatti, i pochi superstiti d’una concatenazione funesta d’eventi catastrofici (cominciata nel 2050 a seguito di alcune esplosioni nucleari), che ha decimato la popolazione terrestre, decidono d’approntare il viaggio nel tempo per poter tornare in quel travagliato periodo storico (che altro non è se l’epoca contemporanea che ci ritroviamo a vivere), durante il quale tutto ebbe inizio, con lo scopo di cambiare la storia.

Scopo del gioco è quello di condurre la protagonista, Fay, attraverso le epoche alla ricerca del professor Bent Svensson per convincerlo a pubblicare uno studio (in merito alla possibilità d’ottenere energia grazie ad un particolare tipo di alga) che potrebbe cambiare la storia e far si che ogni centrale nucleare della terra venga chiusa.

In questa avventura saremo aiutati da un uno scienziato di nome Salvador, accompagnatore e superiore della nostra eroina.

PREGI

I pregi di questo avvincente videogioco sono davvero molti, a partire, come già ricordato, dalla trama, tutt’altro che complessa, e dunque fluida e appassionante.

Altro fondamentale punto di forza sta nella facilità con la quale è possibile risolvere gli enigmi, dall’impostazione decisamente classica e abbastanza vari e complessi da risultare intriganti e mai ripetitivi. Stesso discorso vale per le moltissime e bellissime ambientazioni, disegnate interamente a mano.

Da segnalare, infine, la maturità e la complessità dei personaggi, la colonna sonora decisamente superiore alla norma e la intuitività dei comandi di un point-and-click games come questo.

DIFETTI

I difetti, se proprio volessimo intestardirci a trovarli in videogioco di questo tipo, che si configura quasi come una storia interattiva più che come un vero e proprio videogames, stanno nel motore grafico.

Risoluzione fissa a 1024×768 (buona ma certamente non ottima, considerando gli standard odierni), lentezza nei movimenti dei personaggi, e approssimazione di alcuni dettagli sono i risultati, tutto sommato trascurabili, di una grafica votata al risparmio.

L’unica pecca, a nostro avviso, resta il 4° degli otto capitoli dell’avventura, lento e un poco irritante a causa della conferenza scientifica il cui esito potrebbe cambiare l’esito del mondo. L’evento, realizzato veramente male e finanche troppo cervellotico (considerando la linearità del videogames) è purtroppo fondamentale poiché spartiacque tra la prima e la seconda parte del gioco e fulcro dello stesso.

FOTOGALLERY A NEW BEGINNING

TRAILER A NEW BEGINNING

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